Una mostra visitabile dal 9 settembre al 1 ottobre 2020 presso la Galleria Francesco Zanuso (Milano) in cui gli acquerelli di Franco Raggi e Lucia Lamacchia sono protagonisti
©2020 SUPER-FROM – Federica Delprino e Omar Tonella – Gli artisti Franco Raggi e Lucia Lamacchia
Milano. Un grande salto nel vuoto ha bisogno di “luoghi organizzati per cadute improbabili“. È questo il lavoro che ci propongono Lucia Lamacchia e Franco Raggi presso la Galleria Zanuso in Corso Porta Vigentina.
La giovane artista e illustratrice racconta una storia di horror vacui. Infatti Icaro delle cadute vede rappresentati una serie di personaggi umani e animali che cadono in un grande spazio bianco. Così facendo mette lo spettatore di fronte ad un tema contemporaneo ovvero la precarietà degli esseri viventi.
©2020 SUPER-FROM – Federica Delprino e Omar Tonella – La Classica – Alchymia di Franco Raggi (1976) e illustrazioni di Lucia Lamacchia
Franco Raggi e Lucia Lamacchia: il concept dietro alle “Cadute”
Allora vediamo volare nello spazio vuoto astronauti, uomini in giacca e cravatta, persone qualunque o addirittura animali come un orso, un cavallo o un uccello che precipitano rovinosamente nello spazio di un foglio di carta. Illustrazioni precise e coinvolgenti realizzate a pennarello ci riportano nel mondo degli eccessi dei desideri e delle sopravvalutazioni. In questo modo si riesce ad arrivare in un punto tanto alto da far sì che le ali effimere che ognuno di noi indossa si smaterializzino.
<< (…) Come Icaro sono stati sollevati dall’euforia del volo che all’improvviso li ha abbandonati per riportarli dal luogo dove sono venuti? Ho voluto allora disegnare dei tuoi immaginari per accogliere e concludere le loro solitarie cadute. Li ho immaginati inospitali ma non ostili, rarefatti ma non privi di segni di salvezza che attutissero se non altro il rumore della loro caduta. (…) >>
– Franco Raggi, febbraio 2020, “Luoghi scabri per una tassonomia sospesa”, dal catalogo della mostra “Icaro delle cadute”.
Il leitmotiv della mostra
L’uomo e gli esseri viventi in genere indossano un’effimera soluzione alla precarietà, dispositivi di sicurezza che si sciolgono quando arrivano in prossimità di un eccesso che non sono in grado di sostenere.
In risposta a questo processo di ascensione e conseguente distensione della vita, l’architetto Franco Raggi ci propone una “soluzione” a queste cadute. Raggi è uno dei designer simbolo dell’esperienza del design radicale degli anni ’70/’80 e figura centrale della scuola innovativa di contro-design Global Tools.
In questo modo, con i suoi “luoghi improbabili sui quali cadere“, interviene con un gesto borderline tra land art, architettura e design per ridefinire gli spazi di atterraggio. Quest’ultimi diventano dei veri e propri materassi, teloni o piccole o gradi architetture più o meno precarie capaci di aumentare le possibilità di sopravvivenza dei caduti.
È interessante come il designer utilizzi le strategie tipiche dell’architettura e del design applicandole all’arte contemporanea. In tal modo per propone scenari utopici che si integrano perfettamente con i delicati disegni della illustratrice Lamacchia.
©2020 SUPER-FROM – Federica Delprino e Omar Tonella – Franco Raggi all’inaugurazione della mostra