Il Museo della Ceramica di Savona e il Lions Club Savona Host hanno indetto il “Bando d’artista 2020” che ha visto vincitori Martina Brembati e Michele Guido.
“Nena” di Arturo Martini circondata dallo “Stormo” di Martina Brembati, Museo della Ceramica di Savona – ph: Marcello Campora
La location
Albisola è stata da sempre centro e meta di un pellegrinaggio intellettuale produttivo di moltissimi artisti, designer e architetti che tutt’oggi arrivano – davvero – da ogni parte del mondo. Ciò che li attira è la possibilità di lavorare con gli esperti artigiani del territorio che mettono a disposizione il loro know-how per realizzare opere d’arte o pezzi di design. Un passato di nomi illustri e internazionali come gli argentini Lucio Fontana e Carlos Carré; il cubano Wifredo Lam; il danese Asger Jorn che invita lo svedese Ansgar Elde, erede del gruppo COBRA. E ad oggi, ancora, nomi come Ugo Nespolo e Alfredo Sosabravo. Per il mondo del design vediamo passare il grande Bruno Munari; nomi contemporanei come Ugo la Pietra e Giulio Iacchetti di Interno Italiano.
Transitano per questo attrattore culturale tanti artisti contemporanei con cui abbiamo collaborato e lavorato, come Shane Lutkz, Ezio Gribaudo, Salvatore Arancio, Andrea Salvatori e il grande designer Franco Raggi.
Albisola rimane uno dei distretti più importanti in Italia, insieme agli altri delle città della ceramica come Faenza, Montelupo, Deruta o Nove.
Gli attori coinvolti
Oggi il fermento è generato anche dal prezioso ruolo del Museo della Ceramica di Savona diretto da Tiziana Casapietra che supporta le interessanti iniziative che gravitano intorno al museo e alle sempre fertili Albisole. Anche nel distretto della ceramica ligure la cultura, il design e l’arte contemporanea potrebbero e dovrebbero essere oggi un valore fondamentale ed imprescindibile per la collettività. Proprio in questa visione, un’istituzione importante e centrale per la comunità savonese come il Museo della Ceramica deve essere incubatore e motore di processi sociali.
Non si tratta solo di un testimone a tutela del patrimonio, ma propone un vero e proprio lavoro di squadra con le associazioni e organizzazioni locali.
Il tema del verde urbano oggi è molto attuale in tutta Italia. Costituisce un valore imprescindibile che trova ampio respiro nell’associazione filantropica Lions Club Savona Host che da trent’anni si impegna in servizi a finalità sociale.
La Novità
Per il secondo anno si è rinnovato un sodalizio tra Lions Club Savona Host e il Museo della Ceramica di Savona, un legame che costruito e determinato attorno al progetto voluto dall’avvocato Giorgio Bracco, Presidente in carica del Lions Club Savona Host. Da due anni a questa parte viene indetto un Bando rivolto ad artisti nazionali e internazionali. Vengono accolti e selezionati progetti di opere che saranno prodotte poi in collaborazione con gli artigiani ceramisti della provincia di Savona entro l’anno in corso. La prima edizione del Bando avvenuta nel 2019 ha visto protagonista l’artista francese Anne Laure Sacriste; il risultato è stato Controcorrente, un’opera realizzata in collaborazione con il Laboratorio di Marco Tortarolo di Albisola Superiore.
Proprio in occasione del “Bando per artisti 2020” abbiamo intervistato il presidente in carica del Lions Club Savona Host Giorgio Bracco che ci ha parlato del progetto. Il curatore di “Stormo” di Martina Brembati e dell’opera di Michele Guido legata all’insetto Andricus Quercustozae è Riccardo Zelatore.
Martina Brembati e Michele Guido al lavoro, Museo della Ceramica di Savona – ph: Marcello Campora
Caro Presidente, sappiamo che il Lions Club Savona Host come altre associazioni cittadine, svolge un ruolo prezioso nel supportare esigenze della collettività. Ci spieghi meglio le finalità del Service 2020.
G.B.: Come molti sanno, il Lions Club Savona Host, nello spirito che contraddistingue la nostra associazione, svolge da trent’anni un importante servizio che, unendo in maniera sinergica la cultura e l’arte contemporanea nel particolare e la generosità dei nostri soci e di molti amici, porta ad una raccolta fondi benefica che viene sempre totalmente devoluta a sostegno di iniziative che abbiano una ricaduta concreta sulla collettività. Per farle un esempio recente, lo scorso service sotto la conduzione del nostro past president Samuele Borreani, ha permesso in tempi non sospetti, quando ancora nessuno conosceva l’esistenza del Covid-19, l’acquisto di due dispositivi per ossigenoterapia poi donati al Pronto Soccorso del nostro ospedale San Paolo che sono stati e sono ancora preziosissimi nell’emergenza sanitaria che purtroppo oggi tutti avvertiamo.
Quest’anno l’idea di poter contribuire, anche in modo misurato, al miglioramento urbanistico della nostra città ci è parso un bel modo per finalizzare il nostro progetto. La raccolta fondi che auspichiamo di ottenere attraverso le offerte di soci e amici in cambio di una delle opere degli artisti che quest’anno si sono uniti all’iniziativa, permetterà la piantumazione di alberi in alcune vie cittadine. Stiamo finalizzando l’esatta location dell’intervento con gli uffici comunali preposti, ma si sta parlando di corso Italia, piazza Sisto IV e altre vie limitrofe proprio per riuscire a migliorare la qualità della nostra città. Non è per noi solo un tema ambientale o di tipo estetico, ma crediamo fortemente che il verde in città possa avere un impatto virtuoso su altri aspetti quali la sicurezza, l’umore dei cittadini, l’indice di benessere generale.
Senza voler immaginare modelli di green city che non sono poi alla portata locale, vogliamo dare un segnale visibile a tutti e concreto di una direzione da intraprendere, che riteniamo indispensabile per la nostra qualità di vita e di tutti i nostri concittadini.
Opera di Michele Guido, Museo della Ceramica di Savona – ph: Marcello Campora
Abbiamo fatto cenno ad una iniziativa di squadra. Come si è svolto e chi sono gli attori di questo progetto?
G.B.: I nostri Service annuali sin dal 1991, su idea di nostri soci storici quali Gian Mario Moretti e Paolo Olmo, hanno sempre invitato un artista a confrontarsi con la tradizione ceramica savonese al fine di realizzare manufatti da promuovere nell’ambito di iniziative natalizie. Per ventisette anni il Service si è titolato “Un artista 100 presepi” e prevedeva la realizzazione di 100 opere a tema appunto presepiale da poter poi dedicare alla nostra raccolta fondi. Dal 2018, su iniziativa del nostro presidente di allora Giovanni Grossi Bianchi e di Riccardo Zelatore, si è deciso di abbandonare il tema specifico. È iniziata così una bellissima collaborazione con il Museo della Ceramica di Savona che ci ha permesso e ci consente di organizzare bandi per artisti a livello internazionale. È completamente cambiata la prospettiva: al netto della finalità del progetto, che da ormai due anni è titolato “Un artista per la città” e che resta fortemente vocato alla comunità, le sinergie che si sono avviate ci consentono di contribuire a molteplici obiettivi.
Il bando per artisti, sotto la supervisione del Museo della Ceramica di Savona e grazie alla disponibilità della direttrice Tiziana Casapietra e del suo team, prevede la possibilità per artisti nazionali e internazionali di presentare un progetto a tema libero, da realizzarsi poi attraverso una residenza d’artista sul nostro territorio. L’artista selezionato da un comitato scientifico, che quest’anno ha coinvolto oltre alla Direttrice e tre membri del nostro Club, anche Matteo Fochessati, curatore e conservatore della Wolfsoniana di Genova, Christiana Fissore direttrice del Museo della Ceramica di Mondovì, e Cecilia Chilosi curatrice e consigliere del Museo della Ceramica di Savona, può poi lavorare al suo progetto con il supporto di artigiani locali e in particolare di botteghe ceramiche del nostro comprensorio. Le residenze artistiche di quest’anno hanno coinvolto, ad esempio, la manifattura Ceramiche Pierluca di Albissola Marina e il Laboratorio di Marco Tortarolo di Albisola Superiore.
Quindi, da un lato offriamo l’opportunità per un artista di sviluppare un suo progetto creativo, dall’altro contribuiamo a mantenere vivo il rapporto sodale tra artista e artigiano che da sempre è carattere identitario della nostra provincia.
Il lavoro finale viene poi esposto al Museo della Ceramica di Savona per permetterne la fruibilità al pubblico e la sua comunicazione sui canali più seguiti dell’arte contemporanea.
Infine le opere possono essere acquisite attraverso un’offerta liberale da soci, amici e collezionisti che inserendo in raccolta un’opera preziosa possono portare un contributo molto concreto al miglioramento della qualità di vita di tutti.
Dario Bevilacqua di Ceramiche Pierluca nell’installazione di Marina Brembarti;
dietro la “Ballerina” di Agenore Fabbri, Museo della Ceramica di Savona – ph: Marcello Campora
Installazione in teca dell’opera di Michele Guido, Museo della Ceramica di Savona – ph: Marcello Campora
Quest’anno sappiamo che gli artisti coinvolti sono due. Una ulteriore novità?
G.B.: L’edizione 2020 del bando è iniziata in pieno lockdown e gli artisti hanno ideato e creato i propri lavori nel corso dei difficili mesi della pandemia. Per questo motivo quest’anno avevamo necessariamente dovuto limitare la call a poche regioni quali Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia. A differenza dell’anno precedente, che aveva avuto un’estensione europea e una vincitrice di Parigi: Anne Laure Sacriste. Eccezionalmente, per questa edizione del bando, la giuria ha selezionato tra le 50 proposte ben 2 progetti. Sono stati scelti entrambi i progetti di Martina Brembati e Michele Guido perché ritenuti ugualmente qualitativi e coerenti con le richieste del bando.
I progetti proposti dagli artisti sono stati concepiti per poter essere riprodotti in 56 copie: 3 prove d’artista resteranno all’autore, 3 entreranno a far parte della collezione permanente del Museo della Ceramica e 50 verranno utilizzate dal Lions Club Savona Host per la raccolta fondi.
I risultati della collaborazione artista/artigiano verranno presentati al pubblico durante un evento che si terrà nello storico Palazzo Gavotti di Savona, sede del Museo della Ceramica e della Pinacoteca Civica, non appena la situazione emergenziale lo renderà possibile.
Presidente, ci ha incuriosito. A questo punto ci racconti qualcosa del lavoro degli artisti.
G.B.: Due artisti giovani con differenti provenienze, diversi percorsi di ricerca, due progetti autonomi che si sono curiosamente ritrovati attorno a un tema comune: il rapporto dell’uomo con la natura.
Nella sua ricerca Martina Brembati ha più volte analizzato il potenziale del soffio come innesco sonoro e come connettore di socialità. Il suo progetto per Savona ha previsto la realizzazione di 56 fischietti che, riuniti in occasione della presentazione finale, diventeranno una sorta di stormo. La forma del fischietto ricorda vagamente quella di un uccellino. Durante la presentazione verranno distribuiti i 56 pezzi ad altrettante persone. Seguirà una performance collettiva: i partecipanti saranno una grande orchestra il cui canto suonerà all’unisono. L’opera Stormo è nata durante la quarantena e riflette anche l’importanza della collettività, un aspetto fondamentale in questo momento storico.
L’artista ha affermato: “La performance sarà un modo per coinvolgere la cittadinanza,
un momento di condivisione, un fischio forte e liberatorio che si diffonderà nella città.”
L’opera di Michele Guido parte dall’osservazione della storia e dell’architettura vegetale legata al luogo. In natura esiste un insetto chiamato Andricus Quercustozae che generalmente depone le sue uova all’interno di alcune ghiande innescando un processo che trasforma il frutto della quercia in architettura. Dopo la deposizione delle uova inizia a crescere sulla ghianda una specie di escrescenza verde e appiccicosa (galla) che accoglierà nel suo interno e nutrirà l’insetto fin quando non sarà maturo per volare. Alle due manifatture artigiane coinvolte nel progetto sono state consegnate alcune galle da riprodurre proprio come se ogni ceramista fosse l’insetto che innesca nella terra quel meccanismo di trasformazione che in natura avviene sulla materia vegetale. L’opera di Michele Guido ci porta a una riflessione sui nostri tempi. Al centro della sua ricerca la natura crea forme complesse, meravigliose e rivolte a uno sviluppo inconsapevole.
L’artista, tramite il suo lavoro e pensiero, ci suggerisce una revisione delle priorità: “Bisogna smettere di correre, dobbiamo rimodulare il tempo e concentrarci sui progetti che portano valore culturale e biodiversità, non solo valore economico.”
Infine ci preme particolarmente sottolineare come la finalità poi scelta per il Service 2020, che ricordo ancora sarà il restauro botanico del centro cittadino di Savona, diventi l’ideale e spontanea quadratura del cerchio che crediamo solo l’arte sappia consegnare.
Due artisti che si incontrano partendo da due idee differenti, due artigiani che collaborano a loro supporto, due soggetti che organizzano il progetto. Il carattere duale ci pare ricorrente quest’anno.
G.B.: Se dovessimo sintetizzare in una parola lo spirito del Service 2020 potremmo tranquillamente farlo con la parola “Sinergia”. L’approccio collaborativo ha contraddistinto tutte le fasi del progetto ed è stato davvero interessante rilevare come tutti i soggetti coinvolti abbiano spontaneamente scelto di fare un passo indietro per compiere insieme due balzi in avanti. Tutti: gli artisti in primis, ma così gli artigiani e così sia il Museo sia il nostro Club.
Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto e non solo dal punto di vista artistico. Le opere di Brembati e di Guido che sono state allestite nelle sale del Museo dedicate all’arte contemporanea si sono inserite in mutuo dialogo con le collezioni permanenti del Museo. Pertanto costituiscono una opportunità interessante che speriamo possa presto essere nuovamente accessibile al pubblico. Ma l’aspetto che ci preme sottolineare è come il Museo si stia rivelando non solo uno straordinario contenitore a tutela del passato o delle realizzazioni presenti, ma entri proattivamente nei processi di realizzazione operativa dell’arte. Sta infatti cercando con determinazione e passione di integrarsi virtuosamente con gli aspetti sociali dell’arte che coinvolgono tutta la nostra comunità. Tutto il progetto è stato anche documentato attraverso la preziosa e generosa disponibilità di Marcello Campora che in questa fase di forzato isolamento, attraverso le sue suggestive riprese fotografiche, ha permesso la diffusione dei lavori sui canali digitali.
A questo punto, per chiudere, speriamo davvero che tanti amici possano gradire questo nostro Service 2020 e in tanti si rendano disponibili all’acquisizione di una delle opere di Brembati e di Guido perché ogni elargizione che ci raggiunge può diventare un nuovo albero nel centro di Savona. Il contatto per chi è interessato è: lionsclubsavonahost@libero.it
Opere di Martina Brembati e Michele Guido, Museo della Ceramica di Savona – ph: Marcello Campora